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Il costo dei tempi di fermo - La linea di fondo quando la tua tecnologia fallisce

News 01
Tecnologia: mai più senza!
La crescente dipendenza delle aziende, sia pubbliche che private, dal flusso dei propri dati e dalla loro archiviazione, ha costretto a rivedere le metodologie di back-up e di accesso alle informazioni, sottoponendo, chi di dovere, alla responsabilità di proteggere i propri archivi da tutte le possibili cause di perdita e/o danno. I costi da valutare in questi casi sono sia diretti (perdita del dato oggettivo) che indiretti (tempi di ripristino delle attività con rallentamenti di produttività). Quando parliamo di “tempi di inattività”, intendiamo anche Internet, il sito Web, i server mal configurati, hardware e software, applicazioni obsolete, ecc.. 
La maggior parte delle aziende non pensa ai costi di inattività della rete fino a quando non è troppo tardi: a quel punto, è una corsa contro il tempo per ripristinare il sistema limitandone i danni. 
Quali sono i costi dei tempi di fermo?
 
Reddito
Ogni ora in cui un sistema IT è inattivo si crea un danno economico all’azienda. 
Reputazione
È difficile misurare il valore della reputazione e della fedeltà dei clienti, ma non vi è dubbio che i tempi di inattività abbiano un impatto significativo  sull’atteggiamento del cliente. Un sito Web non funzionante, ad esempio, danneggia l’opinione pubblica di un marchio e causa la percezione di un’attività non professionale e mal gestita.
Produttività
Non solo i tempi di inattività causano una perdita di produttività del personale (il personale non può lavorare se non può accedere ai file), ma influiscono anche sulla qualità del servizio fornito al cliente. 
Non è semplice calcolare i costi derivanti dall’inattività del settore IT ma proviamo a darne un’idea:
prendiamo ad esempio una piccola impresa con un fatturato di € 200.000, 10 dipendenti con uno stipendio medio di € 20.000 e una settimana lavorativa di 40 ore.
Calcolando il profitto e lo stipendio all’ora, possiamo stimare che il costo sprecato all’ora potrebbe essere di circa € 192,00. Considerato che il tempo medio di risoluzione, per interruzione, è di circa 200 minuti si evince che il costo diretto di ciascun evento di downtime sarà di circa € 640,00. Se ci dovessero essere due eventi di downtime al mese, il costo potrebbe salire sensibilmente. Naturalmente questi sono solo i costi calcolabili. Pensiamo ai costi immateriali quali opportunità perse, fidelizzazione dei clienti, reputazione danneggiata e morale dei dipendenti.
Detto questo, in qualsiasi azienda, i tempi di inattività dell’ IT sono inevitabili; è interessante osservare quanto poco viene messo in atto per limitare e prevenire le interruzioni. L’unico modo per mitigare il rischio è preparare e disporre della tecnologia adeguata per monitorare, riavviare e ripristinare i sistemi.
Il monitoraggio della rete è un ottimo esempio di come un piccolo investimento può produrre enormi vantaggi per un’azienda. Monitorando in modo pro-attivo la rete, è possibile programmare la manutenzione riducendo così al minimo i tempi di fermo. Anche il sistema di back-up deve essere monitorato ed ottimizzato. Una volta compreso il vero costo dei tempi di inattività per la tua azienda, sarà facile capire che le misure preventive sono fondamentali.